Dopo aver attraversato la valle del Tronto, il passo di Forca Canapine, la Valnerina e costeggiato Trevi, Spello, Assisi e il lago Trasimeno arriviamo in Toscana e tra oliveti e vigneti approdiamo a San Leonino, un paesino adagiato sulle colline del Chianti, dove ad attenderci c’è un castello millenario.
Al nostro arrivo ad accoglierci troviamo Lalla, la castellana, e il marito.
Con l’ingresso nel castello inizia il fantastico viaggio in un’altra epoca… Cecilia si ritrova in un’atmosfera di antiche storie e leggende.
Lalla mostra la camera che spetta a Cecilia. Sorpresa! Le ha destinato la camera più bella del castello, la camera di Napoleone.
Che emozione girare nel castello… pavimenti che scricchiolano, porte che stentano a chiudersi, uno scalone dai gradini consunti…
Una mattina la Nostra mentre sta per salire la sontuosa scalinata che porta verso il suo appartamento viene destata da un suono che proviene da un salone adiacente. Si ferma ad ascoltare. È Carlo che impartisce lezioni di musica a Jacopo, giovane e promettente musicista. La musica nel castello… che piacere! Starebbe ore lì ad ascoltare quella melodia, ma altre faccende la conducono altrove.
Cecilia si sente in dovere di dare una mano alla castellana preparando una squisita “arrabbiata”, una delle sue specialità culinarie, molto gradita ai commensali.
Poi si intrattiene con due simpatici bambini: Gioconda (di nome e di fatto) e Tommaso.
Improvvisamente da un vialetto sbuca un vecchio uomo acciaccato, tutto sudato, affaticato per il duro lavoro nei campi. Si siede in cortile per riposarsi un po’… poi si alza e si reca a portare del cibo alla sua vecchia gallina, ormai non più in grado di regalargli uova.
La vita nel castello rende la nostra protagonista molto pensierosa… la vediamo all’esterno con uno sguardo proiettato verso un luogo imprecisato. Chissà a chi o a cosa sta pensando!
Ma il cielo stellato, le lucciole, il profumo del tiglio in fiore la portano in terrazza dove può tranquillamente godersi uno spettacolo unico nel suo genere.
La notte nel castello ha il suo fascino… grande silenzio e chiaro di luna.
Ma il fantastico viaggio non dura a lungo… il trillo del cellulare riporta Cecilia alla vita attuale.
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Commenti
Ma del castello non hai sentito i rumori più misteriosi: dal sibilo del vento alle voci di qualche spirito amico che vaga nelle stanze, magari quello del re Vittorio Emanuele il cui busto dominava nella tua stanza. Devi tornare in una sera burrascosa d’inverno e non in una sera di luna d’estate.
grazie mille dell’ospitalità… tornerò presto