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Digito ergo SMS

  • 30/11/2008

Perché gli sms sono forieri di fraintendimenti? Perché vengono inviati messaggi inutili e importuni? Perché non si ricevono le risposte che si aspettano?
Probabilmente di seguito non troverete le risposte, però potreste riconoscere le tipologie di sms che vado a elencare.

Gli sms di risposta ai tweet. Di solito provengono dagli amici che, non sapendo come rispondere ai micro-post perché non sono registrati su Twitter, mandano i loro commenti per sms.
In pratica se scrivo su Twitter: “Sto preparando il tiramisù”, poco dopo mi arriva il messaggino: “Allora è pronto il tiramisù? Con una twitterata così potrei prendere la macchina e venire per sbaffarmelo a merenda”… anche a costo di fare tre ore di viaggio.

Gli sms minatori hanno la forma: “Dove sei? Chiamami”. Che se per caso stai sotto la doccia un minuto di troppo, ti ritrovi una sfilza di messaggi simili e non sai bene da dove cominciare a rispondere.

Gli sms oscuri, invece, sono del tipo: “Ti ho visto”. Subito inizi a pensare: ma dove mi avrà visto? non ho partecipato a nessuna trasmissione televisiva. E a quel punto ti viene il fermo sospetto che abbia visto le tue foto su Flickr.

Gli sms ambigui fanno un caso a sé.
Un venerdì pomeriggio ho ricevuto un sms che recitava più o meno così: “Ciao, che ne dici se ci vediamo dom?” La mia risposta: “Ciao, domani va bene…” dava per scontato che l’appuntamento fosse sabato, peccato che l’altra persona si riferisse a domenica.

Gli sms sintetici prevedono abbreviazioni di ogni tipo e assenza di punteggiatura, per cui è garantito l’effetto apnea.
Prendete questo caso: i primi giorni di settembre mi arriva un sms con l’abbreviazione GP.
La mia interpretazione: quest’anno va al Gran Premio d’Italia, (ignorando che il nome Gian Paolo ha le stesse iniziali).
Conclusione: Gian Paolo non è andato al Gran Premio e io non ho capito nulla di quel messaggio, ma ho inserito sotto la lettera G della mia rubrica l’abbreviazione GP = Gian Paolo, in rari casi anche Gran Premio.

Ma ci sono anche gli sms prolissi, in cui vengono utilizzati tutti i caratteri disponibili perché altrimenti è uno spreco, ma non si capisce bene la loro utilità.
Di solito iniziano così: “Ciao, sono Sempronia, pensavo che l’altro giorno ci fossi stata, però pioveva e anche io…”
Io dico soltanto che, insomma, quei 160 caratteri per una volta potevi anche risparmiarteli… e ti assicuro che avresti reso felice anche il tuo gestore telefonico.

Non mancano gli sms notturni. Di solito arrivano verso le tre/tre e mezza e se per sbaglio ti soffermi a leggerli, la mattina ti risvegli con il dubbio se hai risposto nel sogno o nella realtà.
Una notte di un po’ di tempo fa mi arrivò questo messaggio: “Alle 11 ho un colloquio a Monza. Il passante va?”, non rendendosi conto che la parola “passante” alle tre di notte è assai vaga.
La mia celere risposta fu: “Capisco che vuoi prendere a tutti i costi il passante ferroviario perché hai la fermata sotto casa, ma, intanto che ci sei, perché non mi chiedi anche gli orari?”.

Vi ricordo, inoltre, che gli sms vaghi possono creare situazioni imbarazzanti.
Perché se provate a scrivere: “Ciao, come va? Cosa fai di bello oggi?”, la risposta: “Bene, grazie. Sto preparando la torta, oggi è il mio compleanno” potrebbe farvi arrossire all’istante e vi costerà caro rispondere: “Che figura! L’anno prossimo non mi dimenticherò”.
Quindi ve lo dico chiaramente, se non volete incorrere in tali inconvenienti, vi converrà mandare messaggi un po’ più specifici.

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