Visto che non mi sono mai espressa in merito ai telefoni cellulari di ultima generazione, ecco alcune mie considerazioni.
Premetto che una volta passati a uno smartphone non sarà facile liberarsene, per cui se a cena vi capiterà di scorgere scene in cui lui/lei guardi per troppo tempo le gambe del tavolo con l’aria di quello/a che non trova il tovagliolo caduto, sappiate che con molta probabilità è intento/a a leggere dal suo BlackBerry una mail del suo collega statunitense.
Una delle differenze rilevabili al tatto tra un iPhone e un altro smartphone, concedetemi il gioco di parole, è la sensibilità tattile. Il leggero sfioramento dello schermo di un iPhone per scrollare-spostare-zoomare, su un Nokia diventa uno sforzo fisico tale da tenere allenato il bicipite brachiale.
La tastiera multi-touch dell’iPhone è indubbiamente comoda: se con il mio vecchio cellulare per scrivere un sms ci mettevo il tempo record di una maratona, ora ci metto il tempo record dei 200 metri piani.
La sincronizzazione merita un discorso a parte. Per ora dico solo che da quando ho attivato MobileMe mi sento più sollevata: tutto sincronizzato e ovunque ci si trovi è un grande passo per chi è sempre stata una sostenitrice dell’ubiquity data.
Cliccare l’icona “Find My iPhone” dalla pagina web di MobileMe e visualizzare dove si trova il proprio iPhone è una funzionalità, oltre che accattivante, che sucita fantasie. Vi avviso, se mi dovessero rubare l’iPhone, corro a cliccare “Find My iPhone” e mentre raggiungo il telefono in compagnia dei carabinieri gli mando un messaggio intimidatorio seguito da un suono molesto.
Purtroppo per cambiare la sim card nell’iPhone occorre eseguire un lavoro certosino: infilare qualcosa di molto sottile in un foro dalle dimensioni standard, cioè con un diametro poco più grosso di un baffo di gatto e poco più piccolo di uno stuzzicadenti, non è banale. Non che abbia bisogno tutti i giorni di cambiare la sim, ma se mi trovassi su un sentiero in montagna con l’iPhone scarico e avessi la necessità di mettere la sim in un altro telefonino mi troverei in leggera difficoltà… non essendo solita portarmi dietro dei diodi.
Uno dei punti deboli di questi telefoni è la batteria, ma ci si fa subito l’abitudine… un po’ come bere il caffè a fine pasto.
La fotocamera non è un granché, e credo che su questo siano d’accordo tutti gli amanti della fotografia. Utilizzata, però, per prendere appunti visuali va benissimo, tanto più che alcuni smartphone geotaggano le foto.
L’ “effetto frittella” è una delle peculiarità dei telefoni touchscreen. L’alone di ditate che annebbia perennemente il display gli dona quel tipico aspetto post frittura, per cui questi cellulari sono vivamente sconsigliati agli igienisti, che finirebbero per passare più tempo a pulire lo schermo che a giocare con le applicazioni.
Sondaggi recenti dicono che le sedute al bagno sono improvvisamente diventate interminabili… e pare che questo fatto sia coinciso con l’arrivo dei telefoni sopra citati, ma queste sono solo illazioni.
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Commenti
Il mio nuovo iPhone g4 funziona bene dopo tanti nokia pseudo iphone
finalmente ti sei convertito 🙂