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Milano Film Festival 2013

  • 07/09/2013

Ieri sera Già visto è stato proiettato, fuori concorso, al Milano Film Festival. Non nego che l’emozione di presentare al pubblico il mio primo cortometraggio, proprio nella città in cui è stato girato, è stata grande.
Vorrei, però, spostare l’attenzione sulla presentazione dei corti degli altri registi. Ecco alcune scene viste in sala che neanche uno sceneggiatore con molta fantasia sarebbe in grado di scrivere per una fiction.

Una regista prende il microfono in mano e dice: “Vorrei chiamare qui sul palco l’attore protagonista”. Quest’ultimo la raggiunge e le dice: “Io ti devo ringraziare…”. La regista lo interrompe: “Ma no, sono io che devo ringraziare te”. Lui continua: “Ma io senza di te non avrei fatto questa parte, grazie!”. Lei replica: “Non smetterò mai di ringraziarti”. Insomma, dopo un paio di minuti di ringraziamenti reciproci, avrei voluto alzarmi e dirgli: “Abbiamo capito che ci tenete tanto a ringraziarvi, ma potete continuare dopo e ora farci vedere il vostro corto?”, ma sono bastate le risate del pubblico a farli smettere da soli.

Poi è la volta di un regista romano. Sicuro di sé e di poche, anzi pochissime, parole cariche di significato: “Che ve devo di’… io qui nun ce sto, ce sta er film… guardiamoci er film”.

Prende quindi la parola una regista che, dopo essersi presentata, guarda verso un suo amico seduto in prima fila e dice: “Scusate, aspettate un attimo, lui deve fare il filmato, ma non sa come farlo partire”. Questa battuta scatena l’ilarità dei presenti. Si avvicina all’amico, prende in mano l’iPad, ma neanche lei ci riesce. Si rivolge allora alla platea: “Scusate, non c’è nessuno che sa come far partire il video?”. Mentre il pubblico è colto da una risata incontenibile, una persona della mia troupe corre in soccorso e gli mostra il bottone “REC”. Una regista che non sa fare un video con un iPad? Non ci credo, deve essere stata l’emozione!

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