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Shopping

  • 01/06/2015

Vi presento tre scenari che sono soliti accadere quando vado a fare shopping con qualcuno.

Shopping con un’amica
Capita che mi chiami un’amica e mi dica: “sabato pomeriggio devo andare a comprare un vestito per Juliana, potresti accompagnarmi?”. Rispondo con entusiasmo, approfittando per andare a fare un giro nei negozi del centro e vedere i capi della nuova collezione primavera-estate. Entro con lei nel primo negozio e capisco perché ha scelto proprio me solo quando si rivolge a una commessa: “sto cercando un vestito estivo da regalare, la ragazza è come lei, oggi mi fa da modella”. Allora la commessa inizia a scrutarmi dalla testa ai piedi e dice: “bene, allora sta cercando una XS”. Ora, va bene che sono magra, ma non così tanto da avere una taglia tipica di una anoressica. Cerco di convincere la commessa che se dovessi indossare un vestito con quella taglia lo stesso si fermerebbe ai gomiti o alle ginocchia e se proprio si forzasse a farlo entrare poi ci vorrebbero delle forbici da giardiniere per tagliarlo e sarebbe davvero un peccato. Passo tutto il pomeriggio da un negozio all’altro a infilare e togliere vestiti che non metterei mai perché non sono il mio stile finché non ne vedo uno che mi piace e che vorrei prendere per me. Lo indosso e l’amica mi dice: “ti sta benissimo, mi sa che prendo questo per Juliana”.

Shopping con la mamma
Innanzitutto diciamo che tutte le volte che sono andata con lei per prendere un vestito o un paio di scarpe è sempre finita che ho comprato tutt’altro tranne la cosa di cui avevo bisogno. Con lei succede sempre così: entri in un negozio, prendi qualcosa, vai alla cassa, paghi e mentre ti avvii verso l’uscita lei trova qualcos’altro da prendere. Dopo essere passata per i camerini, fa un’altra volta la fila alla cassa e poi si avvia nuovamente verso l’uscita del negozio guardandosi attorno e lì devi spingerla fuori di forza perché avrebbe il coraggio di trovare qualcos’altro che le piace e che vorrebbe prendere. Una volta, dalla vergogna di presentarmi con lei alla cassa per la terza volta di fila nel giro di un quarto d’ora, l’ho lasciata lì e sono andata via. Con lei può capitare di tutto, anche di prendere quattro giacche blu in un solo pomeriggio. Un giorno sono andata con lei per comprare una giacca blu da abbinare a un vestito da mettere a un matrimonio. Capitando quest’ultimo a metà ottobre e non sapendo se il clima fosse stato caldo o freddo, per non sbagliare mi ha consigliato di prendere una giacca blu a maniche lunghe, un coprispalle blu, una giacca blu con le maniche a tre quarti e un impermeabile blu. È finita che il giorno del matrimonio faceva così caldo che non è servita nessuna giacca blu.

Shopping con un uomo
Andare a fare shopping con un uomo è una delle cose più frustranti che mi possa capitare. Non mi dà consigli di alcun genere, è sempre distratto da altre cose che gli passano per la testa, soffre per tutto il tempo come se fosse stato lasciato dalla fidanzata e non vede l’ora di liberarsi dall’impegno come se aspettasse la finale della nazionale di calcio ai mondiali. Molte donne mi capiranno, lo so.

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