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Film Festival in tempi di pandemia

  • 16/05/2021

Uno dei settori messo in crisi dalla pandemia è senz’altro quello del cinema. Durante i periodi di lockdown le sale cinematografiche sono rimaste chiuse e non è stato possibile proiettare i film.

Avendo un cortometraggio in distribuzione, ho potuto seguire da vicino le soluzioni adottate da vari festival cinematografici internazionali nell’ultimo anno… tra festival rinviati, festival improvvisati su YouTube, festival all’aperto con distanziamento, festival virtuali su piattaforme dedicate al cinema.

Certamente poter vedere film prodotti in diversi paesi del mondo comodamente da casa è stato piacevole. Nell’ultimo anno ho fatto delle vere e proprie maratone online, guardando in diretta da sera a notte fonda cortometraggi e lungometraggi in festival americani e canadesi. Ho avuto modo di scovare film interessanti, osservare prospettive insolite e avere conferme sull’eccellenza di alcuni lavori di registi che già conoscevo.

Un giorno di fine aprile di un anno fa ho appreso tramite la pagina Facebook di un festival italiano che il mio cortometraggio sarebbe stato visibile su YouTube durante una serata di maggio. Dato che il mio film era ancora nella fase di distribuzione internazionale ai festival, ho chiesto che non venisse messo online, dal momento che ciò avrebbe comportato l’eliminazione da altri festival. Pur comprendendo le esigenze di programmazione a causa della situazione che si era creata, il regolamento sottoscritto in fase di iscrizione al festival prevedeva la proiezione dei film in concorso in una sede fisica e non sul Web. Essendo un festival della durata di un anno, con proiezioni mensili, ho chiesto di riprogrammare il mio film quando le condizioni sarebbero state tali da poter garantire una proiezione in una sala cinematografica. Il festival non ha accolto la mia proposta e ha eliminato la proiezione del mio film dal calendario. Naturalmente io ho inserito tale festival nella mia blacklist e ho scritto una recensione negativa su una nota piattaforma dedicata alla distribuzione di film. La comunicazione dei festival con registi e produttori è estremamente importante, non si possono cambiare le regole a competizione già iniziata e non informare i proprietari dei diritti d’autore. Se io non mi fossi accorta del post su Facebook, il corto avrebbe terminato il tour mondiale su YouTube, impedendomi di partecipare e vincere in altri festival.

Qualche mese più tardi, il cortometraggio è stato selezionato in un festival statunitense alla sua prima edizione. Certo, per un festival cinematografico debuttare durante la pandemia non è stato semplice. Ha organizzato le proiezioni dei film in un grande campus universitario mettendo in atto tutte le procedure anti-covid. Poi il direttore artistico ha chiesto ai filmmaker se desideravano che i loro film, dopo le proiezioni, venissero pubblicati su YouTube per un paio di giorni affinché tutti potessero guardarli. La risposta dei filmmaker è stata unanime: “Per favore, non mettere il mio film su YouTube. È un sito davvero non sicuro e facile per la pirateria…”, “Il mio film non può essere condiviso su YouTube per lo streaming per problemi con il distributore e altri festival…”, “Il nostro film non può essere caricato su YouTube perché violerebbe i precedenti accordi con altri festival…”, “Vorremmo chiederti di non caricare il nostro film sul canale YouTube, perché è contro i contratti TV e VoD che abbiamo…”. Un festival con poca esperienza, ma grande serietà, a differenza di quello citato sopra, dato che ha ascoltato i filmmaker e nessun film è finito online.

Durante la pandemia molti festival, per fronteggiare una situazione non facile, hanno trovato soluzioni alternative, come il 7th Siding Festival of Film in Columbia Britannica (Canada) che ha proiettato i film all’aperto. Ho apprezzato molto che, nonostante le numerose restrizioni dovute al covid, lo staff del festival sia riuscito a organizzare un evento sicuro e interessante con le proiezioni dei film in un suggestivo vigneto. E ho apprezzato ancor di più il feedback che ho ricevuto dal festival dopo la proiezione del mio cortometraggio Corsa d’estate.

Selezionato tra più di mille film da tutto il mondo, Corsa d’estate è riuscito a vincere uno splendido premio: Miglior Film Drammatico Internazionale.

Una graditissima sorpresa in questo anno difficile. Un festival cinematografico fantastico.

Numerosi sono stati i festival che hanno optato per l’evento cinematografico in modalità drive-in. Mentre a Venezia è nato il Cinema Barch-in, il primo cinema drive-in sull’acqua con le barche.

Alcuni film festival, dovendo rinunciare alle proiezioni in cinema e teatri, hanno organizzato gli eventi virtuali su piattaforme digitali dedicate alla visione online di film. Sono piattaforme sicure per i festival cinematografici di tutto il mondo dove gli organizzatori, in accordo con i distributori dei film, possono decidere il numero di proiezioni e di spettatori ed eventuali blocchi geografici (per esempio, restringere la visione a un determinato paese o bloccare determinate aree geografiche). Inoltre, queste piattaforme forniscono protezione per i diritti d’autore. Ogni film, infatti, è protetto dai DRM che impediscono agli utenti di scaricare, copiare, ridistribuire o convertire i contenuti del festival. I film sono visibili solo a coloro che acquistano biglietti o abbonamenti per determinati film o per l’intera programmazione del festival. Registi e produttori dei film in concorso, solitamente, ricevono un pass per guardare gratuitamente i film.

In questi giorni il mio cortometraggio sta partecipando a un festival americano in modalità virtuale. I fondi raccolti dalla vendita dei pass per la visione dei film andrà a due organizzazioni senza scopo di lucro che aiutano le persone che hanno bisogno di cibo e assistenza. Nell’ultimo anno, a causa della pandemia, le persone che soffrono la fame sono aumentate in maniera significativa. Il festival esorta quindi ad aiutare coloro che si svegliano e vanno a letto affamati. Con l’acquisto di un pass da 38 dollari si garantiscono 114 pasti e si possono vedere 103 film da tutto il mondo. Un’iniziativa davvero lodevole.

La distribuzione nei festival cinematografici è una fase importante nel percorso di un film. Durante la pandemia non è stato semplice fare delle scelte sia per i festival sia per i filmmaker. Nonostante sia una sostenitrice dei film sul grande schermo e all’inizio ero molto perplessa sull’utilizzo delle piattaforme digitali dedicate al cinema, ora sono convinta che i festival virtuali si sono rivelati una valida alternativa in questi tempi difficili.

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