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Mascherine

  • 31/01/2022

Sono passati quasi due anni da quando le mascherine fanno parte della nostra vita. Ormai sono diventate un accessorio che ci accompagna quotidianamente, una seconda pelle. C’è chi le indossa abbinate all’abito, alla borsa, alle scarpe, chi preferisce quelle in cotone, chi predilige le FFP2 che offrono una super protezione o chi le classiche chirurgiche.

Le mascherine, introvabili all’inizio, si sono rivelate una protezione indispensabile. Per molti non è stato semplice abituarsi, a differnza di medici, chirurghi, dentisti e infermieri che abitualmente le indossano durante l’attività lavorativa.

Di scene bizzarre negli ultimi due anni ne abbiamo viste tante. A partire dalla libera interpretazione su come indossarle. Ci sono quelli che mettono la mascherina con fuori il naso, quelli che la mettono al collo (roba che sembra un bavaglino o uno scaldacollo), quelli che indossano le mascherine piccole (taglia bambini), quelli che indossano la mascherina chirurgica senza aprirla lasciando fuori il mento e la parte superiore del naso… Poi non capirò mai il comportamento di quella famiglia che la domenica va a pranzo a casa della nonna ottantenne. Scendono dalla macchina con la mascherina e appena si siedono a tavola la tolgono e stanno tutto il pomeriggio senza, per poi indossarla nuovamente quando salgono in macchina. Ecco, questi non hanno capito proprio nulla.

I miei amici russi, dopo aver visto alcune foto del nostro Natale 2020 in famiglia, mi hanno scritto: “You don’t have to wear mask at home!”. E invece sì, quando due o più nuclei famigliari si riuniscono, e in particolar modo quando ci sono dei bambini che frequentano la scuola o l’asilo e dei nonni anziani, le mascherine sono importantissime.

Conosco diversi genitori che recentemente hanno contratto il virus dai figli che frequentano l’asilo o la scuola materna. L’altro giorno, in una scuola materna, ho letto l’avviso: “Portare le stelle filanti entro venerdì, così le mettiamo in quarantena”. Ora, fatemi capire, i bambini stanno senza mascherine, ma le stelle filanti devono stare in quarantena prima di essere usate a Carnevale?

Oltre a proteggere dal virus, ci sono altri vantaggi innegabili. In inverno niente più naso freddo quando si cammina per strada nelle giornate rigide. E cosa accade se indossi una FFP2 mentre cammini a passo sostenuto per più di dieci minuti parlando al telefono? La sauna è assicurata. E vogliamo parlare del makeup risparmiato in tutti questi mesi?

Certo, non poter contare sul labiale è abbastanza destabilizzante. Già una grande aula universitaria non ha un’acustica eccezionale, poi se uno studente seduto in mezzo all’aula ti fa una domanda con la mascherina, magari FFP2… be’, in quelle occasioni ho pensato alle grandi difficoltà che stanno riscontrando le persone ipoacusiche.

Recentemente ho sentito dire da un’amica: “il mio fisioterapista è un bel ragazzo”. Ora, l’ha sempre visto con la mascherina che gli copre più della metà del viso, come fa a dire che un bel ragazzo? Magari ha un naso storto e dei denti non curati… Sarà rimasta abbagliata dai suoi occhi, non c’è altra spiegazione.

Diciamolo chiaramente, le mascherine hanno una funzione ben precisa: proteggere dal contagio di virus. Peccato che molte persone, dopo quasi due anni, non l’abbiano ancora capito e per questa negligenza abbiano contratto il virus. Penso a quegli sprovveduti che a Natale hanno insistito per avere la zia novantenne con loro a tavola. E lei, con attrettanta leggerezza: “sono tranquilla, tanto siamo tutti vaccinati”. Salvo tre giorni dopo subentrare la voce roca, il naso chiuso, qualche colpo di tosse, minimizzato da “ho solo preso un po’ di freddo, a volte mi capita…”. E continuare così a fare finta di niente per giorni, senza fare un tampone, senza mettere la mascherina quando riceve a casa collaboratori domestici, amici e parenti. Poi inevitabilmente, tra Capodanno e l’Epifania, si trova sola perché sono tutti positivi al covid. Tutti contagiati per una mascherina non indossata.

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